2003 FIA GT CHAMPIONSHIP ROUND
3, PERGUSA
RACE REPORT
In una stagione particolarmente impegnativa per gli uomini ed i mezzi impiegati
la BMS Scuderia Italia ottiene il suo terzo successo consecutivo a Pergusa nel
Campionato del Mondo GT-FIA dopo le vittorie di Barcellona eMagny Cours.
La vittoria morale e sportiva va sicuramente ascritta all'equipaggioCappellari-Gollin,
che è sempre stato tra i protagonisti fin dalle prove del venerdì,
stabilendo il secondo tempo in qualifica ed il giro veloce in gara naturalmente
oltre poi alla defraudata vittoria assoluta.
Ottimo il comportamento dei compagni di squadra Biagi-Bobbi, nel week-end costante
alternativa ai due piloti veneti, che hanno saputo raccogliere con caparbietà
una nuova vittoria servita loro su un piatto d'argento dai Commissari Tecnici
nelle verifiche post-gara.
Grandemente competitivi anche Bryner-Calderari e Livio che hanno saputo dopo
una sofferta qualifica riprendersi il posto che gli competeva con una gara tutta
all'attacco partendo dall'ottava posizione in griglia e risalendo fino al terzo
posto, nonostante una penalità di drive-through inflitta a Livio per
un lieve taglio di chicane. Posizione sfumata a pochi minuti dalla fine della
gara, per problemi di consumo che hanno costretto Calderari ad uno splash a
soli 2 giri dal termine.
Sembrava ancora una volta una ennesima giornata di trionfo per l'equipe bresciana
quando nel corso delle verifiche post-gara la doccia fredda: l'auto 22 di Cappellari
e Gollin veniva squalificata per "non conformità dell'impianto di
aspirazione".
Questa spiegazione così semplicistica cela invero una realtà ben
più complessa.
Il cassoncino di aspirazione in carbonio, sollecitato da una pista dura ed impietosa
nei confronti della meccanica, quale è Pergusa, grazie alla rilevante
altezza dei cordoli e alle velocità estremamente elevate con cui si affrontano,
si è strutturalmente indebolito durante tutto il week-end.
Al momento delle verifiche, il motore viene normalmente "soffocato"
tappando i condotti di aspirazione con la conseguenza dello spegnimento del
propulsore a corto di aria.
In questa operazione, piuttosto traumatica per il motore stesso, l'intero condotto
di aspirazione viene sollecitato fortemente in quanto il motore, per inerzia,
continua nel proprio moto e tende a risucchiare il cassoncino stesso costruito
in carbonio.
Questo pezzo, verificato numerose volte in prova ed addirittura 9 volte nel
dopo gara, a seguito delle sollecitazioni determinate dalla prova di spegnimento
l'air-box ha collassato producendo una minuscola crepa che grazie all'infiltrazione
di aria non ha più permesso al propulsore di spegnersi adeguatamente.
D'accordo con i Commissari Tecnici FIA veniva chiusa la piccola rottura con
del semplice nastro adesivo, ed il motore tornava regolarmente a spegnersi.
A questo punto il team chiedeva di effettuare la controprova anche sullealtre
vetture della squadra, ugualmente competitive, che spegnendosi immediatamente
confermavano la loro perfetta regolarità.
Nonostante tutto questo, l'auto di Cappellari e Gollin veniva ugualmente tolta
di classifica vanificando gli sforzi del team e dei piloti.
La BMS Scuderia Italia, non comprendendo le esatte ragioni dell'esclusione,
per salvaguardare la propria professionalità e soprattutto quella dei
propri piloti interponeva immediatamente appello alla FIA contro la decisione
di esclusione degli Stewart sicura della validità delle proprie ragioni
tecniche e sportive che verranno discusse in sede adeguata.
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